martedì 3 luglio 2012

"Santo Google!" (come nasce un' "opera d'arte").



L'artista?
Opera d'arte? Artista? Io? Mah!

Quest'inverno. 46 anni suonati. Abilità grafica zero. Coordinazione occhio mano zero spaccato. Aridi studi giuridici. Chi è Giorgione? Chi è Andy Warhol?

Mi affaccio a un ciclo di conferenze sull'arte contemporanea, promosse dalla Fondazione Grosseto Cultura/Cedav coordinate e/o direttamente tenute da Mauro Papa.










Per la prima volta in vita mia sento parlare di transavanguardia, arte relazionale, street art, site specific... .

Conferenza: Silvia Petronici e Barbara Madrigali, curatrice e project manager del Premio Basi. Un concorso nazionale per l'arte contemporanea. 

Lanciano una provocazione:
"Se qualcuno di voi quest'anno vuole partecipare.... non c'è bisogno di essere artisti affermati..."

Scenari inusuali: il mio habitat. D'istinto:
 "Perché no!"

Amo la musica. Gli strumenti musicali mi ipnotizzano. Non serve cercare ispirazione.
Barbara Madrigali
Organizzazione e direzione artistica Premio Basi
http://premiobasi.it/2012/index.php?page=contatti



SILVIA PETRONICI 
curatore indipendente e curatore del Premio Basi

http://premiobasi.it/2012/index.php?page=contatti


http://www.meltontubaquartett.com/?lang=en



Mentre le relatrici parlano: zac! Prima idea. Una scultura di grandi dimensioni, un enorme strumento musicale, deformato ma funzionante. Una grande "tuba"; un intreccio di tubi plasticamente eleganti e contemporaneamente suonabile.  Però... troppo difficile. Io non so fare neanche lo schizzo. E dove lo trovo un artigiano che modelli il metallo ..... 

In un lampo: affiora un ricordo sepolto: "il corno". Un gioco di bambino. Lo avevo inventato verso i 10 anni quando il  fratello di Filippo, studente di  corno francese, mi aveva mostrato come si soffia con le labbra vibranti.

Il giorno dopo, nel terrazzo, con un amichetto pestifero: una grossa sistola attaccata a un imbuto enorme: POPOPOPO! E giù a tormentare il riposo dei vecchietti, negli assolati pomeriggi d'estate, con poderosi squilli di olifante.

L'avrà fatto qualcun altro? Mi sembra, una volta su Youtube, di aver intravisto un tizio.....

Google: ci passo ore. Niente. 


Caso disperato. Da trent'anni: un problema = un rimedio: Marco Sorresina. 
"Prova in inglese". Sistola...Hose...

"Santo Google!"



Fonte: Google immaginiFonte: Google immagini
http://noisejunk.eu/assets_instrument/hosaphone.jpg
Zac! Scopro che cornisti e trombonisti hanno utilizzato in tempi recenti quest'idea. Performance serie o clownesche. Anche loro usando un tubo unico (organologicamente: una "tromba naturale"), che qualche mattacchione ha denominato "hosaphone" (da hose: "canna per innaffiare") o giardinofono.

Sentiamo come suona. Youtube: mica male! 



Canadian National Anthem O'canada on Hosaphone
http://wn.com/canadian_national_anthem__o'canada_on_hosaphone





James Morrison: Mozart on a garden hose



Burla quindi, ma non buffonata: i concerti per corno di Mozart sono stati scritti per strumenti naturali fatti di un tubo unico, come il giardinofono. I canneggi ulteriori, selezionati tramite cilindri o pistoni, sono stati aggiunti in epoca successiva.
L'idea mi stuzzica ma è povera.
Non so nulla di idraulica. Non so neanche stasare il lavandino. Eppure deve esistere un congegno per deviare un flusso d'aria, o d'acqua, una specie di scambio ferroviario....

valvola a sfera a tre vie
"Santo Google!"

Due lanci: rubinetto + deviatore..... Zac. Eccolo. "Valvola a sfera a tre vie". 

Ambo! 

Allora posso collegare altre sistole, per avere più suoni. L'arnese informe, il Blob, ora si approssima nella mia mente a un corno moderno, a una tuba.

Anzi, per precisione organologica, a un trombone a pistoni perché col tubo da giardino avrò un canneggio cilindrico; corno e tuba l'hanno conico. 

Ma si puo fare? Ancora Google: Ecco il bando: ... E' compresa, inoltre, un'applicazione relazionale e partecipativa della categoria Site Specific, con la possibilità di progettare e presentare interventi performativi. Nell'ambito della categoria Site Specific si intendono comprese installazione mixed media site specific ...sound art... . E che vuol dire?

"Santo Google!" 

Installazioni che suonano.

Terno!

*****

IL TERRITORIO: FERDINANDO INNOCENTI

Il concorso ha come temi l'acqua e il territorio. La mia tuba ... non c'entra un tubo.

http://www.parks.it/parco.maremma/foto/Azienda3-800.jpeg
Territorio: ci vuole un simbolo. Moviola: cinghiale... tortello... buttero... pompa eolica ...
Mi sembra che l'abbia inventata un grossetano. Come si chiamava ... Forse Innocenti? ...

"Santissimo Google!"

Sono fuori strada. Ferdinando Innocenti: è quello della Lambretta,della Mini, dei tubi innocenti.
Chiudo la pagina. Poi ci ripenso.
Ferdinando Innocenti
Fonte: http://www.lambrettaclubitalia.it/
Torno indietro: io sono curioso. Leggo la biografia. Incredibile.
Ferdinando Innocenti. Nasce a Pescia nel 1891 da Dante Innocenti, fabbro.
Emigra a Grosseto (Grosseto ?!) dove,  nel 1906,  apre una ferramenta in via Galileo. Poi un'altra in Corso Carducci. Poi....... 

Zac! Un industriale famoso. Intuito & tenacia. La sua prima invenzione importante: i tubi innocenti.

Pescia-Pistoia-Appennino-miseria-emigrazione: Maremma. 
Eccolo: il territorio!

Ha progettato all'inizio della sua carriera anche un sistema di irrigazione per il Vaticano. 
Eccola: l'acqua!

Affiora un ricordo sepolto. Qualcuno, mio padre forse, raccontava che un tizio importante voleva costruire in Maremma le sue fabbriche, ma non trovò terreno fertile nella politica locale di allora. Così, svelto svelto: via a Roma. Poi a Milano. Quartiere Lambrate. Fiume Lambro 
Eccola: l'acqua!
Zac! La Lambretta.  
Mini Innocenti
Fonte: http://www.italiaspeed.com/

Fonte: Google Immagini - http://www.scooter-center.com/









Che storia amara per noi maremmani! Che gonzi.
Maremma che gonzi! Proprio amara! 

Di Innocenti a Grosseto si è persa la memoria.
Parlo di lui a decine di persone ma tutti cascano dalle nuvole.

Però resiste un "monumento": proprio all'inizio del Corso c'è un palazzo notificato alle Belle Arti: Palazzo Innocenti. 


Fonte:http://www.sbap-siena.beniculturali.it - Comune di Grosseto, scheda immobile nr. 00352709


*****

L'ACQUA

Eccolo: il Blob!
Una struttura leggera di tubi innocenti a cui legare, approssimativamente e more bucolico (con canapa, fildiferro, stracci) la mia "tuba".

Il titolo dell'opera?  Scontato: "tuba innocenti". Mah?!

Mi piace giocare.
Un congegno idraulico: meglio se enigmatico. Imbuti posti in alto, conficcati in canne per innaffiare collegati a rubinetti deviatori, quindi convergenti in un tubo unico.
Ma dove farlo sfociare?
Controlliamo il bando. Tra le location: il Cassero. 

"Santo Google!"

Wikipedia: Piazza d'Armi del Cassero.  C'è un pozzo mediceo: il Pozzo della Fortezza.
Attinge in un'immensa cisterna per l'acqua piovana.
Ancora acqua!

Quaterna!
Dovrà sembrare, alla prima impressione, un abbriccico di foggia rurale per la raccolta dell'acqua piovana. I miei antenati vivevano in campagna e io, da bambino, di aggeggi simili ne ho visti mille.
Quello stile, ingegnoso e broccione, mi è familiare.
Io però sono figlio di tempi più sofisticati. Anche lo scopino del wc non rifugge dalla tentazione del design. Così non resisto: aggiungo circuitazione e rubinetteria in modo da renderlo complesso, misterioso, funzionalmente incomprensibile, palesemente inutile.
L'acqua piovana raccolta dagli imbuti fa un giro pesca, per sfociare nel pozzo del Cassero dove sarebbe finita comunque.
Mi piace!

*****

IL DISEGNO 

Per candidarsi ci vuole un disegno: grafica, web...
Io non so fare neanche le casine...
Caso disperato.
Da trent'anni: un problema = un rimedio: Marco Sorresina.
"Marco ...  per un concorso d'arte contemporanea ... mi aiuti"? 
"Ma te sei matto! Contaci!" 




*****

I TUBI INNOCENTI

http://www.ironcarpen.com/prodotti.asp?id=506

Carlo Lazzari & Stefania Ritti, imprenditore edile & architetto.




Genitori di un compagno di scuola di mio figlio. Finora abbiamo parlato di compiti, vaccini, mai d'arte.
"...è per un concorso d'arte contemporanea.... Mi date una mano?"
"Ma te sei matto! Contaci!"


*****

L'ACQUA BIS: I SECCHI

L'appetito vien mangiando.
Immagino qualche secchio, orientato al cielo, per evocare la raccolta della pioggia.
Secchi, molti...., ma dove li trovo?
Paolo Maggi, collega bricoleur: "Domanda in piscina. I contenitori del cloro. Li buttano via". 
Piscina?
Eccola: l'acqua!

Piscina provinciale di via dei Barberi. C'è un gestore il Consorzio Grosseto Sport Insieme.
Consorzio Grosseto Sport Insieme
http://www.grossetosportinsieme.it/
"Scusate! Una cosa strana ... mica avete dei secchi? 
"Si, ma che ci fai"?
 "Arte contemporanea.... Potete lasciarmeli da parte?"
"Ma te sei matto! Contaci!"

*****

LA TUBA INNOCENTI:

La tuba è ancora un'entità virtuale, una proiezione della mente.
Ma suonerà? 
Saccheggio le rivendite di materiale idraulico.
Rubinetti, tubi, raccordi: di ogni diametro, foggia e tipo.

"Santo Google!"

Testi tecnici sui canneggi degli ottoni. Diametri, lunghezze, proporzioni, funzione della campana, risonanza..., prove, prove, prove.
E' gomma:  suono moscio. Migliorabile.

*****
LA PERFORMANCE: SIENA JAZZ - FRANCO CARONI - GIANCARLO SCHIAFFINI.

La mia mente scansiona la tuba, i secchi, i tubi innocenti, il pozzo del cassero...

Eccolo: un omaggio a Innocenti, è un grossetano illustre.  E all'acqua. Attraverso una tuba. Mica starà muta? E' un peccato mortale! E chi la suona?  Tuba ... corno ... trombone ...

In un lampo affiora un ricordo sepolto: 1983. 18 anni, pianista alle prime armi. Seminario estivo a Siena Jazz. Sbaglio stanza.
Prove dell'Orchestra Laboratorio. Dirige un tipo singolare. Non usa spartiti. Non chiede di andare a tempo, di imbroccare attacchi, non scassa con swing, groove, feeling...
Non scassa con scale, accordi, pattern.
Accenna delicatamente all'aria, al vento. Suggestioni. Alternanza di silenzi e suoni.
La sera lo rivedo sul palco. Imbocca il trombone ... un diluvio di suoni inauditi, ipertecnici, lunari. 

Giancarlo Schiaffini!

Giancarlo Schiaffini
fonte: Google immagini:http://www.pointofdeparture.org/PoD13/PoD13PageOne.html 

http://www.giancarloschiaffini.com/

www.youtube.com/watch?v=sRSRiUGEmxY

www.youtube.com/watch?v=ZW0_tT0lLrA 



E' lui. Ha studiato o collaborato con monumenti della musica contemporanea: Karleinz Stokhausen, György Ligeti, Luigi Nono, Franco Evangelisti, Giacinto Scelsi, John Cage!... 
Da allora non l'ho più visto e, stranamente, non l'ho più sentito. Il caso mi ha spinto lontano.

Ma come lo aggancio. Io nella vita mi occupo di rischi, di infortuni sul lavoro...
Non sono credibile per una proposta seria (ma neppure per organizzare un liscio alla bocciofila...).

Ci vuole coraggio. Ci vuole un intermediario. Una mail garbata:
www.sienajazz.it
Franco Caroni. Direttore della Fondazione Siena Jazz. Non mi conosce.
Franco Caroni
Fonte: Google immagini - Jazzconvention.net

    
Io invece mi ricordo bene di lui. A quel seminario smarrì per la città un'agenda con i recapiti dei più importanti jazzisti del mondo.
Era disperato. Chiamò a raccolta tutti noi giovani, sguinzagliandoci per i vicoli a cercare di ritrovarla.
Da allora, ventinove anni fa, non ci avevo più parlato, non lo avevo più visto.

"Gentile Direttore"....... espongo l'idea.

Dopo pochi giorni. Apro la posta. Non credo ai miei occhi.

"Caro Giampaolo. Diamoci del tu. Franco mi ha girato la tua proposta. Il progetto mi sembra interessante e divertente. Proviamoci. Firmato Giancarlo Schiaffini.

Incredibile!!!!! 
Un artista noto nel mondo! Diamoci del tu? Proviamoci? Proprio lui? Proprio io?

*****

IL TERRITORIO: LA MAREMMA (AMARA).


Immagino una performance semplice. Giancarlo si avvicina alla tuba, chiama il pubblico a raccolta, poi a sorpresa infila il bocchino nel Blob e inizia a suonare.
L'enigma si scioglie. L'arnese non raccoglie l'acqua: è uno strumento musicale.

Cosa suonare? Ci vuole un'idea.
Moviola: Maremma ... cinghiale  ... tortello ... buttero... Innocenti ... Lambretta ... Che gonzi! ... Che storia! ...  Maremma che gonzi! ... Che storia amara!
Eccola: "Maremma amara"! 

Il simbolo. Il paradigma. L'archetipo. La quintessenza. L'antonomasia.
Bellissima! Autentica!
Che abbiamo di autentico, di radicato, di popolare, di sinceramente nostro, a Grosseto? Andrea da Grosseto, Luciano Bianciardi e "Maremma amara".


File Audio: Amalia Rodrigues: Maremma amara ( italian folk song) 
Fonte: Google immagini - forumlibri.com
L'ha cantata anche Amalia Rodrigues, la regina del Fado.
Maremma Amara & Amalia Rodrigues. Incredibile. Maremma, acqua, Portogallo, oceano, radici, intrecci...



La conoscono tutti. Giancarlo potrà suonare liberamente, ispirandosi al tema.
Potrà anche coinvolgere il pubblico grossetano, avvicinandolo alle tecniche sofisticate - che lui padroneggia - di elaborazione del materiale sonoro della musica colta contemporanea e del jazz di avanguardia.
Un'esperienza significativa per tutti loro, per tutti noi.
Il concept del premio, nella location del Cassero: Water tribe.  Leggo: "l'acqua fungerà da aggregante di una comunità di cittadini consapevoli, abitanti attivi, curiosi del viaggio nell'ambiente naturale, urbano, e soprattutto umano cui l'arte conduce. Gli interventi e le azioni Site Specific qui saranno eccezionali occasioni di aggregazione, coinvolgimento e compartecipazione per i cittadini dell'ideale water tribe".

Installazione & performance & relazione con il pubblico.

Cinquina!

Chiamo l'organizzazione. Mi consulto: "Che ne dite di una performance?"
Tutto fila, ma c'è un problema.
Non è mica un quadro. Non si può andare in scena solo la sera dell'opening. La giuria deve valutarla prima, a porte chiuse, nei giorni precedenti. All'inaugurazione viene presentato il vincitore alla cittadinanza.
E io dove lo trovo un pubblico cavia, con cui interagire "a porte chiuse" in un pomeriggio d'estate a Grosseto? Sono tutti al mare.  
Non ho cuore di portare un artista come Schiaffini in una situazione raccogliticcia, quattro gatti...
Variante in corso d'opera.
Devo mettere a disposizione di Giancarlo un ensemble autonomo, affidabile e perfettamente funzionante anche con un uditorio simbolico. 
Ma chi chiamo?

Calma&Studio. Ripartiamo da "Maremma amara".

"Santo Google!"

Pagine e pagine ... il solito testo. Quello che cantano tutti. L'uccello, la penna, il cuor che piange, sia maledetta...
               http://www.civilisations.ca

Un testo diverso.
"Chi va in Maremma e lassa l'acqua fresca..... Chi va in Maremma e lassa l'acqua bona ..."
Eccola: l'acqua!

Ma chi la canta così. Mai sentita.
Sarà mica un'aggiunta dei nostri tempi, di qualche cantautore folk disinvolto, approssimativo, irrispettoso?
Se è così non la voglio.
Tormento Google. Per ore. Niente. 
In rete è impossibile accertare la paternità di questi versi.
Procediamo all'antica: Biblioteca Comunale Chelliana.  Scopro che vi è insediato l'Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma Grossetana. 
  
Forse sanno qualcosa. Prendo un appuntamento. Poi, mentre esco, in uno scaffale a vista: un libro di Lucio Niccolai edito da Effigi nel 2005: "Canti di maremma e di minere, d'amore, vino e anarchia" . Sfoglio la bibliografia. Molte referenze bibliografiche: Corrado Barontini.
L'ho incrociato una volta, anni fa. Organizzò un omaggio alla memoria di mio padre Mario che amava l'arte e scriveva racconti.
Non sapevo fosse un esperto di canzone popolare.

Corrado Barontini
Fonte: Google immagini -  braccagni.info
Una mail.
"Ciao Corrado. Puoi dirmi se queste strofe sull'acqua sono filologicamente accettabili o spurie"?


Dopo neanche cinque minuti... "La raccolta ottocentesca dell'Abate Giuseppe Tigri di Pistoia... "Canti popolari toscani" riporta quelle strofe sull'acqua ... C'è una ristampa anastatica, l'ha proposta Arnaldo Forni nel 1975..."

Ancora Pistoia. Ancora Appennino. L'Abate Tigri&Ferdinando Innocenti. Ancora emigrazione. Ancora Maremma.

I braccianti agricoli in miseria partono dall'Appennino tosco-emiliano e vengono a cercare fortuna in Maremma. Portano una canzone: "Maremma amara" (scrive Corrado che nasce quasi sicuramente da quelle parti).
Diviene l'inno della Maremma.

La ricerca è una malattia. L'anastatica non mi convince. Io voglio la fonte originale.

"Santo Google!"

Due lanci. Ora sì: Tigri and canti popolari...
Zac. In una biblioteca on line, a San Francisco, California: il PDF del libro. 
Gratis. 1856. 
Eccole: le strofe sull'acqua!


Parlano della malasorte: chi lascia l'acqua fresca e buona dell'Appennino viene a morire di malaria in Maremma.

Anche Innocenti nasce a Pescia, vicino all'Appennino. Anche lui lascia la sua acqua fresca per venire a Grosseto.
Però diventa ricco e famoso.
L'acqua, a volte, non scende lungo un letto scavato, ma si dirama in mille rivoli effimeri. Caso, ingegno, volontà, fortuna, distacco, accoglienza, tragitti, radici, intrecci...

*****

IL CORO DEGLI ETRUSCHI

Ci incontriamo. Corrado mi porta fotocopie, mi dona libri, riviste.
Anche il Numero zero di "La Maremma Rivista", edito da Moroni, uscito in aprile. Un articolo di Francesca Breschi "Le voci della Maremma. Una trascrizione di Maremma nell'esecuzione del Coro degli Etruschi del 1975". 

Secondo lei quello è l'autentico stile popolare. Non quello delle canzonette strascicate con la chitarra. L'animatore del Coro degli Etruschi è sempre Corrado Barontini.

Coro degli Etruschi
http://www.corodeglietruschi.it
   
Mi incuriosisco. "Caterina Bueno e il Coro degli Etruschi", Traccia 16: "Maremma amara".



Caterina Bueno. E' lei che negli anni '60 ha ripescato "Maremma amara" nelle campagne, mentre esplorava la tradizione orale dei contadini, e l'ha fatta conoscere al mondo. 

"Corrado mi presti il disco?"


*****

I MINATORI
L'avevo completamente dimenticato. Non ci avevo mai più pensato. La madeleine! 
Bastano tre note, cinque secondi: raffiora alla mente un ricordo di infanzia, obliato, rimosso.
Sassofortino, 1972.
Anziani, vecchi minatori, una sera cantano come facevano da giovani.
In tutta la vita li ho sentiti solo quella volta.
Sono ebbri. Nessuna allegria. Sonorità, atmosfere da angoscia. Circolo di paese.
Ho sette anni. Mi fanno paura. Mica entro. Ascolto da fuori. Neanche sbircio dalla finestra, terrorizzato.
Un canto lentissimo, oscillante, voci potenti, armonizzazioni "alla terza incerta" con il dito all'orecchio per non confondersi, un lamento che parte dalle viscere, da 200 metri sotto, per esplodere, nell'accordo, come una mina nella gola. 
Gente dura, scuola zero, entrati e usciti. Come il prozio Alcide, costretto per punizione a inginocchiarsi a lungo sul granturco, a 6 anni, chissà perché.
Eppure per raggiungere la scuola, sulla strada di Meleta, anche quella mattina aveva fatto quattro o cinque chilometri - all'alba, a sei anni, a piedi  - traversando una macchia tra Roccatederighi e Tatti, solo o in compagnia di qualche altro bimbo.
Da quel giorno: basta scuola. Meglio le pecore, quelle almeno non fanno male.

I minatori. Luigi Moscatelli. Mio nonno.
Un uomo magro magro. Come me.
Partiva da Sassofortino a piedi. Il 20 dicembre con la neve alta e il 20 di agosto con 40 gradi. Prima faceva il tagliaboschi, ma in miniera pagavano anche quando pioveva.
A piedi per la discesa ripida del Peruzzo: 5 km. Poi da lì, in bicicletta, fino alla miniera di Ribolla: 7 km. Sempre che qualcuno non avesse rubato i tappini delle ruote. Poco male: a Ribolla si va anche a piedi.
La bici la lasciavano laggiù, alla fine della discesa perché risalire era impossibile. 

8 ore di miniera a 200 metri di profondità, in gallerie invase da polvere di carbone, 35-40 gradi, pala e piccone. Periodicamente: il "turno doppio": La mia mamma non si ricorda quanto lungo. Più lungo.
Poi percorso inverso. Bicicletta. Poi salita del Peruzzo a piedi.
Già che ci siamo, di passaggio, una sosta all'orto, proprio sotto il "Seminario" di Roccatederighi: 3 km in più, poi,  sempre a piedi, con un sacco di verdure da 20 chili in spalla fino a Sassofortino, a casa.
Una lavata in una tinozza ("Ragazze scendete alla fonte e portate una brocca d'acqua a babbo!) Ecco, ora si può anche dormire.
Torno sulle sue tracce.

Parto: lo faccio in automobile, aria condizionata, autoradio: Mozart: Rondo für Horn und Orchester Es-Dur (KV 371). Peruzzo: pendenza 20%, in seconda arranco. Mozart -  diologuardi -  che eleganza! Sono quasi 30 km. Google Maps: a piedi oltre 5 ore e mezzo

Tornava completamente nero. Le docce: una concessione successiva, solo nel dopoguerra, chissà forse solo dopo la tragedia di Ribolla...
Io queste cose, da piccolo, le ho sentite raccontare mille volte in casa. Io le racconto ai miei figli. 
Qualcuno le racconta in rete: http://www.ribollastory.net - Benemeriti.

Io sarei morto subito, il primo giorno. 
A traversare a 6 anni, col buio mattutino di dicembre, una macchia da solo.
A scendere e risalire il Peruzzo a piedi, con la neve alta e con 40 gradi.
Io, che vengo pagato per proteggere i miei colleghi, e anche me stesso, dal rischio che d'estate il condizionatore mal regolato ci faccia buscare una raucedine. E per valutare approfonditamente, tra le altre mille cose, e studiandoci per ore, il "rischio stress-lavoro correlato".  Nelle burocrazie. 

I minatori. Lavoro. Inferno. E il sabato, unico svago, una cantata con gli altri. Un fiasco di vino. Facciamo due o tre. Poi lavoro. Inferno.

E io rendo omaggio a Ferdinando Innocenti e non omaggio mio nonno? Cosa?
"Corrado. Il Coro degli Etruschi deve cantare. Ti prego. Aprite voi la performance. Dovete venire. Se non volete farlo per me, fatelo per mio nonno!"

"Allora si viene. Per "Maremma amara" e per te. Caro mio, diceva Morbello Vergari, meglio uno stonato che canta che un intonato che piange".

*****

LA SELEZIONE: 

Passa qualche giorno. Mail. 
"Carissimi Artisti, Caro Giampaolo. 
Premio Basi è lieto di annunciarvi la selezione delle vostre opere..... Complimenti a tutti!"
Aiutooo!

Bisogna stringere. 
Prima di tutto voglio che tutti i miei partner siano menzionati e ringraziati. Come fare?

Sabato: chiamo l'organizzazione. Devono stampare il catalogo. Mi chiedono il progetto definitivamente concluso, per il lunedì successivo. Mica è pronto! Sono sempre al "caro babbo".
Aiutoooo!

*****

I CALLIGRAFI 

Voglio che il pubblico legga e canti le strofe sull'acqua.
Dove le scrivo? Sui secchi.
Coordinazione occhio mano zero. La mia grafia è incomprensibile anche a me.
http://www.dlfgrosseto.com/CALAMO.htm
Ah la calligrafia! Che nota dolente. La calligrafia...
Gorico Corale



Marco Moretti


Ettore De Tora

Zac! Un altro ricordo: al cinema Stella, nei locali del Dopolavoro Ferroviario, quando faccio la fila, leggo sempre un cartellino scritto con gli svolazzi "Associazione calligrafica Il Calamo".
Perché no. Telefono.
  
"Scusate, non ci conosciamo. Volete partecipare con me a un concorso d'arte contemporanea..." 
"Ma te sei matto! Contaci!"

 "Giampaolo, a proposito: che ne dici se scriviamo il testo in font gotico corale, quello dei libri di musica antichi, sarebbe questo ..."
Li bacio!



*****

LA COMPOSITRICE - I CANTANTI

Chi canterà queste strofe oltre al pubblico? Per interagire con un musicista d'avanguardia come Schiaffini ci vuole qualcuno sveglio, a proprio agio con le tecniche complesse e con lo spirito della musica d'oggi. Mica è Donizetti, Bellini.

Chi chiamo? Un flash: Concita Anastasi. Altra mamma di una compagna di scuola di mio figlio. Finora abbiamo parlato di compiti, mai d'arte, poco di musica. Insegna musica corale e direzione di coro, composizione corale, tecniche di composizione polifonica al Conservatorio di Firenze. E' una compositrice affermata. Scrive opere liriche.
Non ho alcuna credibilità, neppure con lei che mi è amica. Mi arrischio. 
"Concita l'ho fatta grossa. Mi sono candidato a un concorso d'arte e sono in finale. Mi daresti una mano? A trovare cantanti di contemporanea. Vuoi scrivere per loro una transizione al moderno di Maremma Amara? Così lanci l'esca a Giancarlo,  poi lui prende in mano la performance e prosegue con l'improvvisazione creativa, trascinando ensemble e pubblico. Se ti servono anche gli strumenti ho già una mezza idea".
"Ma te sei matto! Contaci!"

*****

I MUSICISTI

Qualche settimana prima. Ora basta arte. Mi fuma la testa. Voglio svagarmi. 
Concerto. Una brass band. E chi sono? Vado.
Ma allora è una congiura: trombe, flicorni, tromboni. Una tuba. Anche un sousaphone.

Io quando vedo un trombone o una tuba non capisco più nulla. 

Sousaphone
Fonte Google immagini -   http://bassefrequenze.forumfree.it/?t=57478467 


Ma col sousa stramazzo!

Se passo in finale li voglio con noi. Così, subito dopo la preselezione, una domenica intera completamente vocata al surreale. Decine di telefonate identiche: 
"Ciao, non ci conosciamo. Io mi chiamo Giampaolo. Sono finalista a un premio di arte contemporanea. Tu suoni vero? Vuoi partecipare con me? Devi decidere, immediatamente, su due piedi" (uno mi risponde da una chiesa, durante un matrimonio, un altro sta facendo il bagno al mare col bambino, un altro ancora ha il fiatone, si sta allenando).
Tutti: "Ma te sei matto. Contaci!"

(e qualcuno: "...mannaggia, quel giorno non posso. Ho un concerto. Ma ci sarebbe il mio amico... questo è il numero, chiamalo a nome mio").

Alla fine il cerchio si stringe: Leonardo, Sonia, Max, Federico, Carlo, Sergio.
Una voce recitante, un mezzosoprano, due tromboni, una tuba.
Anche un sousaphone. Stramazzo!

Carlo Betocchi: tuba - Sergio Betocchi: sousaphone
Federico Manini: trombone 
Sonia Soncin
Massimiliano Santella 
Leonardo Libenzi 
http://www.myspace.com/LEOLIBENZI 

Mail: "Corrado, toglimi una curiosità: cantate "Maremma amara" in una tonalità precisa o come capita?"

Dopo cinque minuti: "Dipende da come la piglia Sesto.... E poi ci sono anche i quarti di tono, che solo la voce umana riesce a fare o... il violino. 

"L'arte di improvvisare non s'impara
studiando o meditando sulle carte
è un dono che natura lo prepara"

La stessa cosa avviene nel canto popolare: ci sono certi vocalizzi e suoni intermedi tra i tasti bianchi e neri, irripetibili con gli strumenti a tastiera fissa. Buona giornata.  Corrado."

Corro da Concita: "Leggi qui?"  Ci basta uno sguardo: entrambi, immediatamente, all'unisono, flick e flock!: "Il violino? Ma noi abbiamo il trombone a coulisse! E' l'unico strumento a fiato che emette tutti i suoni intermedi. Eccoli: i quarti di tono!"  

Tombola!

*****

Opera d'arte? Artista? Io? Mah!

Che ho fatto? Google... Wikipedia ...Youtube.
Ho surfato tra informazioni, ho lasciato affiorare ricordi sepolti. E li ho connessi tra loro. 

E ho connesso tra loro, e tra loro e me, 20 persone meravigliose che, senza conoscermi, o conoscendomi appena, alla mia stralunata richiesta di raccogliersi in cerchio, intorno a un pozzo mediceo (?), apparecchiato con una "tuba innocenti" (???), hanno risposto su due piedi - un miracolo! -  accantonando gli impegni, senza pretendere garanzie, senza chiedere dettagli, senza domandare denaro, senza sollecitare istruzioni, giocandosi la faccia, solo per il gusto di esserci, di cooperare, di donare agli altri partner idee, abilità, sapere, gusto, senza esitare neppure un secondo: 
"Ma te sei matto! Contaci!"

"Santo Google!"

*****

CREDIT & PARTNER

In ordine cronologico di apparizione & entusiastica partecipazione: 

Marco Sorresina: grafica e web



Carlo Lazzari e Stefania Ritti: struttura di tubi innocenti 



Fondazione Siena Jazz & Franco Caroni (direttore): contatti col performer 
Franco Caroni



Giancarlo Schiaffini: performer, conduzione artistica, euphonium 
Giancarlo Schiaffini

Piscina provinciale di Via dei Barberi & Consorzio sportivo
dilettantistico Grosseto Sport Insieme: secchi
Consorzio Grosseto Sport Insieme

Corrado Barontini: consulenza sul canto popolare


Associazione calligrafica "Il Calamo",  Grosseto
Ettore De Tora & Marco Moretti
scrittura ornamentale del testo
http://www.dlfgrosseto.com/CALAMO.htm
Ettore De Tora

Marco Moretti

Coro degli Etruschi  (prima voce Sesto Vergari) - Grosseto 
http://www.corodeglietruschi.it

Concita Anastasi: composizione musicale 
http://www.consfi.it/oldwebsite/index.php-id=373.html

Carlo Betocchi: tuba - Sergio Betocchi: sousaphone
Federico Manini, Massimiliano Santella: trombone 

Massimiliano Santella 

Carlo Betocchi: tuba - Sergio Betocchi: sousaphone
Federico Manini: trombone 

Sonia Soncin: mezzosoprano 


Leonardo Libenzi: voce recitante

Un grazie ancora, riconoscente e commosso, al maestro Giancarlo Schiaffini.

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DISCLAIMER
Ho inserito in questo ipertesto link, foto, video... Per ciascuno di questi materiali, reperiti essenzialmente tramite Google, ho citato la fonte e, quando ragionevolmente possibile, ho chiesto anche l'autorizzazione a utilizzarli. Non sempre è però possibile capire se "la fonte" sia o meno il titolare effettivo dei diritti sull'oggetto multimediale. Alle persone che rammento ho generalmente chiesto il permesso di menzionare il loro nome, ma non quando ho esercitato il diritto di citazione.
Credetemi: io ho agito nello spirito del web, che poi è lo stesso del mio approccio alla progettazione di questa performance: far circolare idee e testimoniare apprezzamento e riconoscenza verso tutti i partner, sia coloro che hanno lavorato materialmente con me, sia coloro che - "invisibili" - mi hanno indirettamente suggerito uno spunto solo per aver pubblicato  un' immagine, una pagina web,  divulgando una nuova idea.
E offrire loro visibilità.
Chi ritenesse però che ho sbagliato qualcosa, e desiderasse correggere o rimuovere qualche sezione dell'ipertesto, potrà scrivermi (giampaolo.terrosi@gmail.com). Provvederò immediatamente.

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